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Dopo aver letto le informazioni del sito e del materiale informativo, vorrei capirne di più di persona: è possibile?

Se vuoi maggiori informazioni sul nostro progetto puoi venire allo sportello informativo di VIVO.CON che si tiene ogni lunedì alle 16 presso l’Associazione A.M.A. (via Taramelli 17 – Trento).  

É consigliata la prenotazione telefonando al 329-7107094 oppure al 0461-239640

La presenza allo sportello non è vincolante alla partecipazione al progetto.

Il progetto VIVO.CON esiste solo a Trento?

No, il progetto VIVO.CON è attivo su tutto il territorio della Provincia di Trento. Le persone interessate che abitano lontano e che hanno difficoltà a raggiungerci in sede per lo sportello possono contattarci telefonicamente.

Il progetto VIVO.CON è a pagamento?

No, ogni fase di partecipazione al progetto è gratuita tanto per chi offre ospitalità quanto per chi la ricerca.

Ci sono dei costi da sostenere?

Sì, se si inizia una coabitazione. La persona ospitata compartecipa alle spese vive di gestione della casa (acqua, luce, gas, rifiuti) e di provvede al proprio mantenimento personale (vestiario, alimenti, altro).

In quanto tempo si avviano le coabitazioni?

VIVO.CON è un progetto personalizzato, quindi ogni situazione è diversa: in alcuni casi la ricerca può essere breve, e altri più lunga. Le operatrice accompagnano le persone interessate anche nella fase di ricerca.

Se vivo da sola/o posso ospitare?

Certo, le persone che scelgono di aprire le porte della loro casa ad una esperienza di coabitazione possono essere single, coppie, famiglie, anziani che vivono da soli.

Posso ospitare qualcuno anche se vivo in affitto? E se sono in casa ITEA?

Sì, è possibile ospitare qualcuno se si vive in affitto e se si alloggia in casa ITEA. In entrambi i casi è opportuno comunicare questa informazione alle operatrici in modo da assicurare la corretta compilazione della modulistica necessaria.

La persona ospitata deve avere una stanza privata?

Si, per la persona ospitata è necessario avere a disposizione uno spazio adeguato, una camera da letto in cui possa disporre le sue cose e avere un po’ di discrezione e privacy. Per questo motivo non è possibile ospitare in situazioni precarie (come divani letto provvisori in altri ambienti) oppure in camerate.

Posso scegliere chi accogliere in casa mia?

Sì, la scelta è sempre dei partecipanti che sono i protagonisti di ogni fase di VIVO.CON.

I partecipanti del progetto hanno la possibilità di incontrarsi, conoscersi e così scegliersi. Questi incontri sono sempre mediati dalle operatrici.

Posso ospitare più persone?

Sì, se desiderate ospitare più persone (ad esempio una mamma e il suo bambino oppure una coppia) potete farlo.

Quanto si fermerà a casa mia la persona ospitata?

Le coabitazioni sono temporanee e il periodo è variabile. All’avvio di ogni convivenza viene stipulato l’Accordo di coabitazione nel quale si esplicitano per iscritto le esigenze reciproche. La durata della coabitazione rientra tra queste e viene concordata e indicata nell’accordo.

I miei spazi verranno rispettati?

Sì, il rispetto degli spazi privati di ciascuno è uno dei valori di base del progetto VIVO.CON. L’ospitante può decidere quali ambienti mettere a disposizione e condividere con l’ospite. Ogni esigenza particolare può essere esplicitata nell’“accordo di coabitazione”.

Cosa succede se qualcosa va storto?

Il percorso che porta alla coabitazione si divide in fasi per poter costruire e consolidare la conoscenza e la fiducia reciproca e per poter immaginare, anticipare e prevenire possibili incomprensioni o inconvenienti. Prima dell’avvio si fa un Periodo di Prova.

Inoltre all’avvio di ogni coabitazione viene stipulato l’Accordo di coabitazione in cui ospitante ed ospitato esplicitano i propri impegni reciproci sia di tipo relazionale che di gestione della quotidianità.

Questo accordo rappresenta quindi una sorta di “guida” a cui fare riferimento durante tutta la durata della coabitazione e che permette di prevenire alcuni spiacevoli inconvenienti ed affrontare in modo trasparente eventuali problemi.

In ogni caso, le operatrici di VIVO.CON sono sempre a disposizione per accompagnare i partecipanti anche in eventuali momenti di difficoltà e nella fase finale di conclusione di una coabitazione.

Dovrò mantenere la persona che ospito?

No, ospitanti ed ospiti del progetto VIVO.CON devono essere autonomi dal punto di vista economico. All’interno dell’ospitalità è prevista una compartecipazione alle spese vive della casa (acqua, luce, gas, rifiuti) che entrambi i partecipanti concordano in base alla specifica situazione.

Inoltre, l’ospite deve avere la possibilità di provvedere ai propri bisogni primari (cibo, vestiario, altre esigenze).

Alla fine del periodo concordato potrò prolungare l’ospitalità?

Sì, al termine del periodo concordato, se ospitante e ospite hanno il desiderio di proseguire con la coabitazione possono decidere di rinnovare l’accordo di coabitazione e continuare l’esperienza per un altro periodo di tempo definito.

Alla fine della coabitazione potrò ripetere l’esperienza con un’altra persona?

Sì, quando una coabitazione si conclude, chi offre ospitalità può rinnovare la propria disponibilità e continuare ad essere coinvolto nel progetto ricercando altre nuove opportunità.

Il positivo svolgimento delle coabitazioni è la motivazione principale che porta a rimettersi in gioco verso altre esperienze di incontro ed arricchimento.

Tendenzialmente chi ha ospitato, se ne ha ancora la possibilità, esprime il desiderio di aprire la sua porta anche ad altre persone.

Le testimonianze dirette dei partecipanti sono la nostra presentazione più autentica: potete leggerne alcune nella sezione testimonianze o sparse qua e là in tutto il sito.

Cerco ospitalità: partecipando a VIVO.CON mi viene garantito un alloggio?

VIVO.CON rappresenta uno strumento in più per cercare una soluzione abitativa temporanea e per aumentare la propria rete relazionale ma l’adesione al progetto non deve escludere altri canali di ricerca di alloggio.

È importante comprendere che il cuore del progetto non è l’alloggio in sé bensì la relazione e l’incontro tra le persone.

In questo senso è indispensabile che i partecipanti siano disponibili a mettersi in gioco dal punto di vista relazionale e condividano che la coabitazione non si costruisce solo sulla disponibilità di spazi ma soprattutto sulla vicinanza e sul rapporto con l’altro.

È possibile prendere la residenza presso la casa dell’ospitante?

Non necessariamente.

Gli accordi di coabitazione sono temporanei, nati per rispondere alle esigenze di chi ha bisogno di essere ospitato per un periodo limitato (ad esempio per motivi di studio o di lavoro) e di chi, invece, ha il piacere di accogliere qualcuno in casa propria per qualche tempo. Il progetto ha l’obiettivo di permettere la costruzione di una relazione di fiducia tra i coabitanti in modo che possano convivere in maniera ottimale aumentando il proprio benessere personale.

La questione della residenza non è indispensabile al progetto e chi ospita può decidere liberamente, senza alcun vincolo, se concedere o meno la residenza all’ospite presso la propria abitazione.

In questi casi la residenza può essere la stessa ma lo “stato di famiglia” viene mantenuto separato. È opportuno che esigenze specifiche, come quella del bisogno di spostare la residenza, vengano segnalate alle operatrici fin dall’inizio della conoscenza, in modo che possano accompagnare i partecipanti adeguatamente anche in relazione a questo aspetto.

Che cosa si intende per “comunicazione di ospitalità”?

La comunicazione di ospitalità è prevista dall’art. 7 del Decreto Legislativo 25 luglio 1998 n. 286: “Chiunque, a qualsiasi titolo, dà alloggio ovvero ospita uno straniero o apolide, anche se parente o affine, o lo assume per qualsiasi causa alle proprie dipendenze ovvero cede allo stesso la proprietà o il godimento di beni immobili, rustici o urbani posti sul territorio dello Stato, è tenuto a darne comunicazione scritta, entro 48 ore, all’Autorità locale di pubblica sicurezza.

Le violazioni delle disposizioni di cui al presente articolo sono soggette alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 160 a 1.100 €.

La comunicazione è obbligatoria per i cittadini stranieri extra comunitari e va effettuata entro 48 ore dall’inizio dell’ospitalità.

Ai partecipanti di VIVO.CON suggeriamo di inviare la comunicazione anche per i cittadini italiani e comunitari ospitati temporaneamente presso le loro abitazioni.”